giovedì 25 febbraio 2010

Senza amore...

Il senso del dovere senza amore fa l'uomo irritabile.
La responsabilità senza amore fa l'uomo sfacciato.
Il senso della giustizia senza amore fa l'uomo crudele.
La verità senza amore fa l'uomo critico spietato.
L'educazione senza amore fa l'uomo falso.
La mente senza amore fa l'uomo furbo.
L'accoglienza senza amore fa l'uomo ipocrito.
L'attaccamento cieco per la pulizia fa cercare il pelo nell'uovo.
La competenza senza amore fa l'uomo palloso.
Il potere senza amore fa l'uomo violento.
La fama senza amore fa l'uomo altezzoso.
La ricchezza senza amore fa l'uomo avaro.
La fede senza amore fa l'uomo fanatico.

mercoledì 10 febbraio 2010

Cinque qualità dell'alunno ideale


L'alunno deve possedere cinque qualità:

1. La determinazione da corvo.
2. La concentrazione.
3. Sonno sensibile.
4. Mangiare meno di quanto lo esige l'appetito.
5. L'alunno deve, senza esitare, abbandonare la casa se sarà necessario.

(Tratto da "Ramayana")


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lunedì 8 febbraio 2010

Ecco com'è la verità

Noi riusciamo a salvarli!!!

Чистое сердце способно чувствовать боль других
корова-кормилица и мать
чистое сердце способно чувствовать любовь других
Они ЖИВЫЕ!!!
Они хотят жить, так же как вы!
И любить!
И быть рядом
Всегда
Не убивайте!!!
Люди!!! Одумайтесь!
все в ростикс!!!
Акция протеста
Убили, ради того, чтобы съесть!
Жуть!
Мы можем их спасти
а почему бы нет
Мы можем их спасти!
А их уже нет
Зачем?!
А этого могло не быть
а теперь можно расправиться со всем миром


domenica 7 febbraio 2010

Sai Baba e la mia piccola esperienza personale

Ho avuto una strana connessione con l'energia di Sai Baba. Anni fa ho conosciuto una coppia che frequentava il centro Sai Baba a Faenza. Sono andata in quel centro e mi è piaciuto cantare con tutti. Ho preso pure i libri, ma non riuscivo a leggerli. Non avevo i pregiudizi, ma non ero ispirata di quei libri. Ho comprato un paio di video e da allora ho iniziato a sentire un contatto sottile, era come la droga. Quando stavo molto male interiormente, accendevo il video e guardavo Sai Baba sorridere. Molto presto lui ha iniziato a venire da me nei sogni. Non mi dava nessuna istruzione importante per la vita, ma come se mi tenesse a guinzaglio.
Passati gli anni, ho iniziato a conoscere la cultura vedica e finalmente nella mi vita è entrato bene il concetto di Dio - Personalià Suprema. Nella mia mente e nell'intelligenza le cose hanno iniziato a mettersi in un certo ordine. Non mi è stato difficile capire che Sai Baba non può assolutamente dichiararsi avatar di Krishna. E' assurdo, dato che i Testi vedici non parlano di nessun avatar del genere. Non appena ho avuto questi chiarimenti per me, Sai Baba è ritornato nei miei sogni, cercando di tenermi ancora a tutti i costi.
Mi ricordo molto bene quando nel sognio precedente a quello dove lui è venuto per l'ultima volta mi vedevo in spiaggia, con molta gente attorno. D'improvviso al posto dei lettini da spiaggia ho visto i lettini da ospedale. Cioè, moltissima gente era sdraiata sui letti signoli da ospedale. C'ero anch'io. D'improvviso sopra di me si sdraio Sai Baba, ma non con la faccia rivolta verso di me, con la schiena. Era una strana scena.

Quando mi sono svegliata, ho capito bene il significato.

Passato ancora poco tempo e per l'ultima volta Sai Baba è venuto in un altro modo. Mi trovavo in qualche città dove vedevo dappertutto gli annunci dell'arrivo di grande Sai Baba. Sono andata lì, dove lui doveva fare i suoi "concerti". Ero determinata e lucida. Lui stesso mi ha trovata, comparendo davanti. Sorrideva, ma non era più sicuro come prima. Io ho iniziato a dirgli che preferisco salutarlo e adorare Krishna, non lui.
Quando ha sentito il Nome del Signore, è uscito per sempre dalla mia vita e dai sogni.

Penso sia stata una prova datami per diventare più forte nel cammino spiritule. Grazie a Sai baba ho trovato Krishna, evidentemente, lo cercavo veramente.

venerdì 5 febbraio 2010

Indizi dell'orgoglio (lezione del monaco vaishnava)

SANAT KUMAR - uno dei 4 più grandi saggi dell'Universo

INDIZI DELL'ORGOGLIO

1. L'indiscutibilità del fatto che tu hai ragione. La convinzione della propria ragione e impeccabilità.

2. L'atteggiamento protettivo verso gli altri oppure l'atteggiamento altezzoso.

3. La sensazione della propria importanza. "Senza di me cade tutto! Sono un atlante che sorregge tutto."

4. L'umiliazione di sé e degli altri. L'uomo orgoglioso all'inizio loda se stesso (primo estremo) e poi si umilia (secondo estremo), l'importante essere sempre il più-più-più...

5. Il non-perdono di se stessi e degli altri.

6. Il pensiero di essere meglio degli altri. La vanità.

7. L'appropriazione del lavoro e del merito altrui.

8. Il desiderio di mettere l'altro nella posizione svantaggiata.

9. Il controllo della situazione, ma senza la responsabilità per essa.

10. L'atteggiamento superbo, la vanità, il desiderio di guardarsi spesso allo specchio.

11. Mettere in mostra il proprio livello del benessere materiale.

12. Non permettere gli altri di aiutarti. L'uomo orgoglioso si carica di tutto il lavoro per cogliere frutti di successo da solo.

13. Attirare l'attenzione verso di sé.

14. La loquacità o le futili chiacchiere circa i propri problemi.

15. La permalosità.

16. L'eccessiva sensibilità o l'insensibilità.

17. La convinzione che gli altri pensino e parlino di te.

18. L'uso delle parole di cui il significato è sconosciuto per gli altri.

19. La sensazione della propria inutilità.

20. Il rifiuto di cambiare o il pensiero che non ha senso cambiare, non c'è nulla da cambiare in sé. Tale persone va trattata con una profonda compassione.

21. Distinguere la gente per i livelli gerarchici e trattare male le persone che seconda questa gerarchia stanno più in basso.

22. Pensare che sei più importante degli altri quando fai un qualche lavoro.

23. Creare l'idolo di sé e degli altri.

24. L'ingratitudine.

25. Trascurare le persone piccole (che hanno qualcosa meno di noi).

26. La disattenzione.

27. L'inconsapevolezza della propria superbia e dei problemi spirituali.

28. L'alzamento di voce nei momenti di rabbia e malcontento.

29. Il desiderio di stangare qualcuno. Parlare dell'altra persona con un tono umiliante. L'orgoglioso che si mette al di sopra degli altri soffrirà tanto.

30. La disubbidienza alla volontà di Dio. Ma come si fa a riconoscere la volontà di Dio? Solo grazie alle persone che Gli sono vicine.

31. L'irragionevolezza e spensieratezza.

32. La falsità verso se stessi e gli altri.

33. L'incapacità di cercare il compromesso.

34. Il desiderio di riservarsi sempre l'ultima parola.

35. Il rifiuto di condividere con gli altri le conoscenze acquisite per lasciarsi sempre la possibilità del controllo.

36. Il trascuramento del proprio fisico oppure l'eccessiva attenzione verso esso.

37. La convinzione di riuscire a fare una cosa decisamente meglio di qualcun altro.

38. Indicare gli errori dell'altro con un tono accusativo, giudizioso.

39. L'idea di dover salvare gli altri dai loro problemi. Se gli altri non accettano il vostro aiuto, conservate semplicemente un buon rapporto con loro.

40. L'essere orgogliosi della propria posizione.

41. Il sarcasmo.


Alcuni commenti del monaco Sergey Timchenko:


Il mondo materiale è creato per le persone orgogliose.

Ogni complesso di inferiorità viene accompagnato dal complesso di superiorità.

La liberazione dal complesso di inferiorità è possibile attraverso la revisione del proprio ruolo nella vita, attraverso la consapevolezza di "chi sono io e questo Universo, qual'è il mio posto in esso e come devo trattare gli altri".

L'uomo umile non offende nessuno, le sue azioni attraggono tutti quanti attorno.

L'umiltà è la fedeltà alla verità e il rifiuto della non-verità.

L'orgoglio, la superbia spingono l'uomo a iniziare a trascurare gli altri.

La critica verbale porta inevitabilmente a iniziare a insultare.

Quando noi critichiamo, tutti i difetti dell'altro passano a noi, mentre tutti i nostri pregi se ne vanno.

Noi diventiamo così come coloro chi serviamo; come verremmo diventare e come coloro con chi litighiamo discutendo.

Non riusciamo a imparare la vita grazie agli errori altrui perché molto presto consideriamo gli altri persone negative.

Livello sentimentale della percezione è un livello triste, dato che in esso manca la partecipazione dell'intelletto.

Più una persona teme i vampiri, più ne mandano e più facilmente loro penetrano. La miglior difesa non siamo noi, ma le Forze Supreme. Bisogna rivolgersi a loro per chiedere aiuto. Tutte le difese mentali, esoteriche saranno forate, poiché l'uomo continua ad appoggiarsi solo a sé, il che è l'indizio dell'orgoglio.

Le Forze Universali non ci danno le prove insuperabili, osservano però con quale serietà noi superiamo gli ostacoli, quanta forza e pazienza ci mettiamo sul cammino verso Dio. Le Forze Universali ci aiutano se noi siamo i bravi allievi, grati per le punizioni.

Soltanto nel cuore grato può nascere l'amore.

L'illusione è quando tutti quanti attorno sanno già tutto e tu vieni a impararlo per l'ultimo.

E' un illusione credere di aver cambiato qualcuno.

L'orgoglio bisogna trasformare in:

1. Umiltà
2. Compassione
3. Bontà
4. Modestia
5. Fiducia nei confronti delle persone
6. Onestà
7. Dignità, onore
8. Spirito di collaborazione
9. Adorazione di Dio come Creatore di tutto l'esistente
10. Amore verso tutti i Maestri.

L'eutanasia

Vorrei parlare brevemente dell'eutanasia. E' un argomento che diventa sempre più diffuso. Ognuno lo percepisce a seconda della propria coscienza. Vi voglio riportare, invece, il punto di vista dei Veda.

Ognuno di noi per karma ha una certa quantità di anni da vivere. Se qualcuno cerca di "salvare" uno che continua a vivere nello stato incosciente (in coma), in pratica fa un brutto servizio. Mi spiego, se a questa persona manca, ad esempio, un anno di vita, se i parenti lo hanno staccato giusto un anno prima del dovuto, allora l'anima prende un corpo nuovo, vive esattamente un anno e poi d'improvviso muore. L'anima stessa soffrirà una nascita e una morte in più, i parenti nuovi (i geniori) soffriranno tantissimo la morte precoce del loro figlio (figlia). Ora pensate un po', è veramente un aiuto?

Penso che togliere la vita a una persona che non può decidere per se stessa significa non pensare a quella persona, ma solo a se stessi.